Già nel novembre del 2020 Google annunciava che i Core Web Vitals sarebbero divenuti fattori di ranking all’interno di un aggiornamento riguardante la UX (User Experience). Cerchiamo ora di capire cosa si intende con questa espressione ed in particolare perchè è importante che ogni sito web o brand online tenga conto dei propri Core Web Vitals per migliorare il proprio posizionamento sui motori di ricerca. Tener conto di questi parametri, a volte chiamati semplicemente Web Vitals, è divenuto infatti uno degli obiettivi principali di ogni agenzia SEO o web creator che mirino ad incrementare in maniera ottimale la strategia SEO dei propri clienti o dei propri siti online.
Core Web Vitals: di cosa si tratta e quali sono?
I Core Web Vitals sono metriche utilizzate per misurare l’usabilità di un sito web, ad esempio la velocità di caricamento delle pagine, la stabilità del sito e la facilità con cui è possibile utilizzare gli elementi strutturali che compongono il sito.
Nella scelta di questi parametri ,Google ha fatto una valutazione che mira a migliorare quanto più possibile l’user experience; solo in questo modo ogni brand potrà ottenere un posto degno di un super sito web nella Serp senza acquistare spazi a pagamento.
Andiamo allora alla scoperta dei Core Web Vitals, le tre metriche principali introdotte dal nuovo aggiornamento Google e rappresentate rispettivamente dagli acronimi LCP, FID e CLS.
Vediamo più nel dettaglio ognuno di questi parametri divenuti fondamentali per ottenere un buon ranking.
Partiamo innanzitutto dal Web Vitals LCP. Il Largest Contentful Paint è un parametro che rappresenta il tempo di caricamento delle pagine e dipende dai contenuti che compongono il sito. Il peso eccessivo di immagini, video o testo può influire infatti negativamente sulla velocità con cui le pagine si aprono. Un valore LCP inferiore ai 2.5 secondi è considerato buono da parte di Google, al di sopra dei 4 è necessario aumentare la velocità del sito web.
Il CLS o Cumulative Layout Shift si riferisce invece alla stabilità della pagina web. Una risposta troppo lenta da parte del sito web può restituire all’utente la sensazione di aver sbagliato a cliccare su un bottone o di aver effettuato un’azione involontaria. Questo può portare gli utenti ad abbandonare la pagina, penalizzando così il ranking del nostro sito. Per Google è ottimale un CLS inferiore a 100 ms. Per ridurre il CLS è possibile rimuovere qualsiasi script di terze parti, usare una cache per browser o rendere la pagina essenziale.
L’ultimo Core Web Vitals è il FID, acronimo di First Imput Delay, un parametro che ci da informazioni fondamentali su come gli utenti interagiscono facilmente con il sito. Google in particolare assegna ai siti più user friendly un punteggio inferiore a 0.1. Un valore superiore a 0.25 significa che il portale è disorganizzato o comunque offre un’interazione difficoltosa tra l’utente ed i suoi elementi costitutivi..
Un sito di qualità da un punto di vista dei Core Web Vitals dovrebbe ripettare i valori imposti da Google in termini di LCP, FID e CLS per almeno il 75% delle pagine per ognuno di questi 3 parametri fondamentali.
Sappiamo bene però che i Core Web Vitals non sono gli unici fattori di ranking che vanno ad infuenzare il posizionamento dei siti web: è necessario puntare ad una SEO strategy che tenga anche conto di quanto il sito web sia mobile friendly ed in particolare della presenza o meno di elementi intrusivi che potrebbero rendere l’esperienza di navigazione negativa. Un sito degno dei primi posti nella SERP è poi sicuramente un sito ricco di contenuti rilevanti con finalità interessanti per l’utente, il cui nome si fissa nella sua mente, facilitandone così il ritorno e trasformandolo in un potenziale cliente.